Terra Sarda Tortolì: primi segnali positivi
Autore: Lega Volley Femminile
3 Novembre 2003

E’ un epilogo sonoro come gli altri, però dietro l’ennesimo “tre set a zero” i catastrofismi lasciano spazio a valutazioni ottimistiche. Davanti ad una muraglia umana di circa 2500 tifosi, il Siciliani Santeramo consolida il suo primato in classifica ma anche il coach dell’Airone Terra Sarda Tortolì non deve elencare il solito bollettino di guerra: “ A parte i parziali che potrebbero trarre in inganno, commenta Gian Domenico Dalù, le ragazze stavolta hanno offerto una prestazione che rende tutti più fiduciosi; la ricezione è andata molto meglio, buona anche la battuta. I problemi sono scaturiti in attacco dove le pugliesi, con un muro alto mediamente 1 metro e 90 cm, grazie all’imponenza delle centrali Monica Marulli e Samantha Grando, ci hanno impedito di mettere la palla a terra”. Il tecnico ogliastrino stavolta sembra soddisfatto sul serio perché snocciola qualche nome che ha fatto la differenza in campo: “La centrale Alessia Pellecchia è stata sicuramente la migliore del Tortolì – evidenzia Dalù- ma come lei mi hanno impressionato favorevolmente il libero Michela Spazzoli e la palleggiatrice Cristiana Spano che quando è stata chiamata in causa ha risposto molto bene”. Contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi, ha fatto il suo attesissimo ingresso in campo  Daniela Ginanneschi. giocando uno scorcio del terzo set. “Era un’assenza che stavamo pagando, ma non vogliamo rischiarla subito – spiega l’allenatore ogliastrino –   e anche mercoledì ad Altamura farà solo una breve apparizione, in modo da poterla impiegare a tempo pieno nel match spareggio di domenica prossima contro Urbino”.


Preoccupazione per Mari


Preoccupano le condizioni della palleggiatrice Francesca Mari, che durante la gara di Santeramo si è scontrata con la compagna Augusta Cibele riportando una seria botta al muscolo della gamba. “Questa mattina la porteremo o a Matera o ad Altamura per un controllo, ma facciamo i dovuti scongiuri perché non possiamo permetterci altri incidenti di percorso simili”.


 


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