Osmo Banca Popolare di Vicenza: l’allenatore Marasciulo traccia il bilancio della stagione
Autore: Lega Volley Femminile
28 Aprile 2010


Settimana di riposo per la Osmo Banca Popolare di Vicenza dopo la conclusione del campionato di serie A2. I riflettori si spostano ora dal campo agli uffici, in attesa dell’inizio della programmazione per la prossima stagione. A bocce ferme il tecnico biancorosso Mauro Marasciulo fa un bilancio del torneo terminato domenica con la sconfitta per 3 a 1 a Loreto.

“All’inizio del campionato ero abbastanza preoccupato – rivela Maurinho – e per questo reputo la nostra stagione positiva. Per fortuna siamo riusciti a tenerci sempre lontano dalla zona calda della classifica, e nella fase centrale eravamo anche piazzati molto bene. Questo ci ha consentito di qualificarci per la Coppa Italia, dove siamo riusciti a a eliminare Chieri e a conquistare l’accesso alla Final Four. Fin qui le parte positiva e sorprendente, forse anche un po’ sopra le possibilità della squadra”.

Cosa è successo nel girone di ritorno?
“Abbiamo subito un duro colpo quando una giocatrice importante come Arimattei ha perso di condizione, mentre nella prima parte aveva fatto la differenza. A questo aggiungiamo gli scontri diretti persi contro San Vito, Pontecagnano e Volta Mantovana. Dopo che siamo usciti dalla corsa playoff la squadra si è sciolta, non era più unita come nel girone di andata. Sicuramente il fatto di non avere più un obiettivo importante ha influito. Ringrazio comunque le ragazze che per una fase sono riuscite a mantenere la tensione alta, ma una volta che abbiamo raggiunto la salvezza matematica è stato il colpo finale. Riassumendo, abbiamo fatto una prima parte di stagione eccezionale, e una seconda con molte difficoltà. Si sa che il campionato di A2 è molto equilibrato e basta un minimo per fare il salto. La differenza tra vincere contro una squadra importante e perdere contro una squadra più debole passa su un filo sottile”.

Ha influito l’aver fatto giocare praticamente sempre le stesse atlete?
“Non è stato quello il nostro problema principale, anzi, voglio ringraziare per il loro lavoro il nostro preparatore Gaetano Capasso e il dr. Barcaro. Tecnicamente la squadra è stata costruita con alcuni problemi: le due straniere erano entrambe delle opposte, una ha dovuto giocare fuori ruolo. Petya (Tsekova) in casa ha fatto delle buone partite, ma il suo rendimento fuori casa è stato inferiore. In rosa avevamo solamente due ricevitori di categoria, questo qualche volta ci ha causato delle situazioni difficili essendo obbligati a ricevere a due, nel bene e nel male. La palleggiatrice era alla sua prima stagione completa da titolare e ha pagato un po’ lo scotto in un ruolo così delicato, per lei è stato un anno importante. Con questi difetti riuscire a rimanere fuori dalla zona calda è stato importante e credo che se fossimo partiti male, salvarci sarebbe stata un’impresa. A livello di fondamentali avevamo grossi problemi in difesa, con due sole giocatrici di buon livello nello starting seven, e in battuta: tra le titolari solo la Paccagnella aveva un buon servizio; in questo aspetto ci ha aiutato molto la panchina, con gli ingressi di Gomiero, Strobbe e Gorini”.

Capitolo giovani.
“Assirelli e Strobbe sono sicuramente promosse. A parte Marilyn che aveva già collezionato qualche ingresso in A1, erano praticamente alla loro prima stagione a questi livelli e caricate di responsabilità. Quest’anno hanno fatto il loro dovere; chiaramente non era a loro cui ci si poteva appigliare nei momenti di difficoltà, non possono fare da trascinatrici, ma entrambe hanno dimostrato di poter coprire il ruolo di secondo centrale in serie A2. Le altre hanno dato il contributo che potevano portare alla categoria e durante la settimana in allenamento, ma come ho già detto i cambi sono stati molto importanti per innalzare il nostro livello in battuta”.

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