LE SOCIETA' DEL CONSIGLIO DIRETTIVO CHIEDONO AL PRESIDENTE MAGRI DI VIGILARE SULLE AFFERMAZIONI DEL CT BONITTA
Autore: Lega Volley Femminile
24 Settembre 2003

Le società oggi presenti alla riunione del Consiglio Direttivo della Lega Pallavolo Serie A Femminile riguardo alle dichiarazioni del commissario tecnico Marco Bonitta precisano che:

per rispettare il difficile momento della Nazionale, costretta   a vincere per non vedersi eliminata dalla competizione continentale, il Consiglio Direttivo ha deciso di non intraprendere una sterile polemica con il ct, ma di chiedere al Presidente Federale Carlo Magri di vigilare su simili esternazioni.

Ci sono quattro punti ai quali, sempre secondo le società del Consiglio Direttivo, è bene prestare attenzione.

1) Tempistica delle dichiarazioni – Secondo le dichiarazioni del commissario tecnico, le condizioni fisiche di alcune giocatrici erano gravi anche durante lo scorso Mondiale, tuttavia dopo la competizione vinta non è stata sollevata alcuna problematica riguardante la salute delle stesse, preferendo accendere la polemica nel giorno in cui si decide il destino delle Azzurre e consapevolmente creando un alibi per il proprio operato.

2) Straniere – Le straniere del campionato italiano stanno disputando un Europeo di altissimo livello ed in perfette condizioni fisiche, pur essendo compagne di club delle Azzurre ed in quanto tali sottoposte durante la stagione agli stessi carichi di lavoro ed assistite dagli stessi staff medici e dirigenziali.
3) Convocazioni – Se la Nazionale è l’unico organismo a farsi garante delle salute delle giocatrici, come mai è stato ritenuto necessario convocare atlete in non perfette condizioni fisiche e reduci da interventi chirurgici?

4) Accuse – La polemica sollevata dal commissario tecnico muove pesanti accuse alla professionalità degli staff medici delle società, rei di non tenere conto di gravi patologie pur di far scendere in campo una giocatrice.

 

Per i punti evidenziati le Società del Consiglio Direttivo della Lega Pallavolo Serie A Femminile si pongono come decisi referenti per il Presidente Federale Carlo Magri, costretto a loro avviso, a prendere parte ad una polemica iniziata dal proprio commissario tecnico che mira a screditare l’attività di club, la stessa che è “palestra” delle Azzurre diventate poi campionesse del mondo.

 

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