La stagione in un barattolo di ricordi
Autore: Reale Mutua Fenera Chieri
21 Aprile 2016

Stati d’animo, emozioni, momenti, incontri, aneddoti della stagione del debutto in serie A. Frammenti di un’avventura lunga nove mesi che giocatrici, staff tecnico e vertici societari del Fenera Chieri ’76 condividono con gli amici della pallavolo biancoblu. Ricordi per altri ricordi. Ricordi per ricordare. Piccole pietre raccolte durante il cammino e depositate in un barattolo, per conservare una traccia del proprio passaggio e della strada percorsa insieme.

Alberto Cento
Ricordo lo stare in panchina seduto accanto a Ivana, condividendo le arrabbiature e i momenti di felicità.

Anna Mezzi
Ricordo la prima partita in casa quando il pubblico ha iniziato a urlare Chieri e mi è venuta la pelle d’oca. Poi la mitica focaccia dolce di Chieri che io credevo fosse salata e me la sono mangiata con gli affettati e i formaggi che avevo comprato perché non avevo altro in casa e tutti i negozi avevano chiuso!

Costanza Manfredini
Ricordo, dopo la partita persa 3-2 a Soverato per un soffio dopo ben due black-out, la corsa disperata all’aeroporto senza nemmeno aver fatto la doccia. Ovviamente abbiamo perso l’aereo ma abbiamo fatto della difficoltà un momento di divertimento e ci siamo messe a fare foto divertenti aspettando che il pres comprasse i biglietti per il giorno dopo. Tante risate e spirito di squadra, questo è il Fenera Chieri ’76 che ricordo io!

Davide Stocco
Il mio ricordo è legato a tutti gli appuntamenti in sala pesi. La cosa bella di quest’anno è che qualunque fosse l’umore dopo le partite, appena arrivati in palestra si alzava la musica a palla e subito si respirava il buonumore. Le ragazze hanno sempre lavorato con il sorriso sulle labbra, in un clima allegro, sereno e positivo.

Diletta Curiazio
Dopo l’ultima partita a Palmi, che siamo rimaste in albergo per ripartire il giorno successivo, ricordo la piramide umana che abbiamo fatto nella camera di Soriani e Moretto.

Fabrizio Morra
Trasferta infrasettimanale di campionato a Olbia, primi punti e prima vittoria in trasferta che coincidono con la mia prima panchina in A2 come dirigente. Viaggio “minimal” solo con squadra, Max e Ivana, oltre Filippo e io che aiutiamo (o almeno ci proviamo…) anche in palestra. Una vittoria molto “intima” conclusa con spaghetti allo scoglio ordinati dal pres.

Filippo Vergnano
Il mio ricordo va alla trasferta di Soverato. Oltre alla bellissima partita, persa 3-2 dopo una battaglia di 3 ore, mi riferisco in particolare al viaggio in pullman verso l’aeroporto di Lamezia con la speranza, poi non avverata, di prendere l’aereo. Dormire a Lamezia, riorganizzare il viaggio di ritorno ricomprando i biglietti aerei e arrivare a casa alla sera del giorno seguente. Sicuramente il punto in classifica più faticoso, e più costoso, della storia del Chieri ’76.

Giorgia Valetto
Il momento che mi piace ricordare è quando zio Mario il martedì portava il vassoio di paste o baci di dama. Mentre la squadra si allenava io aprivo il pacchetto per assaggiare un bacio, poi lo richiudevo a regola d’arte perché non si accorgessero che era già stato aperto. Alby e gli altri dello staff lo sapevano, ormai era un rito… Alle ragazze invece lo dicevo soltanto alla fine.

Giorgia Vingaretti
Un anno di allenamenti e un campionato di battaglie… Eppure il mio ricordo più bello si è palesato solo alla festa di fine stagione, quando intorno a un tavolo ovale io… noi… il vero Chieri ha pianto lacrime di sincera commozione per un anno che è stato un VERO successo, per gli obiettivi raggiunti e per le splendide persone che in un abbraccio si sono ringraziate e salutate!

Giulia Salvi
Ricordo la trasferta infinita con la nostra prima vittoria fuori casa strappata per 2-3 a un’Olbia in vetta al campionato, con Morrino in panchina per la prima volta.

Ivana Druetti
Ho ricordi molto intensi della partita di ritorno con Forlì. Arrivavamo da tre sconfitte e giocavamo contro la prima in classifica, negli sguardi vedevo non dico paura, ma quella sensazione di essere formiche contro giganti. Dopo la vittoria ho guardato di nuovo gli occhi di Alby, Davide, Luca, Max, e quella sensazione aveva lasciato il posto a un misto di gioia e leggerezza. Poi ci siamo stretti tutti in un abbraccio di un calore infinito.

Luca Moncalvo
La vittoria contro Cisterna e l’abbraccio a fine gara con Max e Ivana. Non è da tutti centrare l’obiettivo al primo anno di A2.

Lucio Zanon di Valgiurata
Siamo a settembre, la squadra ha appena iniziato a lavorare. Volti noti, volti nuovi; si lavora per creare l’amalgama, quella magia che trasforma un gruppo di persone in squadra. Valentina Soriani, il nostro capitano, anima del Fenera Chieri ’76 e persona di grande valore, legge perfettamente la situazione e fa qualcosa che poche altre giocatrici avrebbero fatto: senza che nessuno glie l’abbia chiesto, fa un passo indietro e spontaneamente offre a Natalia Serena la fascia di capitano per il campionato che sta per iniziare. Lì ho capito che avremmo fatto una grande stagione.

Marta Agostinetto
Non è un ricordo, ma più istantanee che porterò con me. Giorgia, sottorete, che canta la bella lavanderina; Anna, che arrossisce anche quando la battuta la fa lei; Woody, che ride; Miglio, che ride ancora di più; Vale e i suoi recinti; Torres, che si schianta sui banner per prendere un pallone; Giuly, che mi impressiona da sempre a muro; Naty e il set di maledettissimi pallonetti in uno; Vivi, che esulta esaltando i tifosi; l’espressione di Dile che mangia il risotto col radicchio; Manfre, che mi fulmina mentre dico “Sa da” e mi ricorda l’italiano; Sofy, che di espressioni ne ha 2000. I discorsi galvanizzanti di Lucio, quelli goliardici di Ivy prima di scendere in campo, le lavate di capo di Max, il pres trasformarsi in mr Hide durante la partita, le mani da panettiere di Gio, le giacche fluo di Stocco, il sorriso di Alby.

Max Gallo
La stagione è stata un accorparsi di emozioni e momenti positivi. Non riesco a individuare un ricordo in particolare.

Natalia Serena
Questa stagione mi lascia nel cuore soprattutto una sensazione: quella che provavo guardando negli occhi le mie compagne e, anche se eravamo sotto nel punteggio, dal loro sguardo capivo che avremmo vinto.
Ricordo anche due aneddoti legati a Fabrizio. La sua capacità di seminare regolarmente i suoi effetti personali in trasferta… e incredibilmente di ritrovarli: ci riesce soltanto lui! E le sue proposte di fare una sessione di lettura di poesia prima di metterci a tavola, per prolungare l’agonia quando dalla fame avevamo i morsi allo stomaco.

Roberto Ariagno
Il momento di svolta della stagione dal mio punto di vista è stato il 2-3 infrasettimanale a Olbia. Quel risultato visualizzato sul sito della Lega è proprio un bel ricordo!

Silvia Agostino
Ricordo lo sguardo delle mie compagne alla fine di due partite in particolare, quella di inizio campionato e l’ultima in casa. Ho letto nei loro sguardi senso di appartenenza a un gruppo. Sacrifici ripagati con belle vittorie contro squadre molto più forti di noi.

Sofia Moretto
Ricordo la felicità e l’emozione nell’entrare in campo ad abbracciare le mie compagne appena vinta la partita in casa con Forlì. Mi rimane anche bella “impressa” una pallonata presa in faccia durante un allenamento!

Valentina Soriani
Il mio ricordo di questo anno insieme si riduce a quel piccolo spazio compreso tra quattro mura chiamato spogliatoio… Quel posto dove una squadra conosce veramente se stessa. Abbiamo riso fino a star male, abbiamo ballato con la cassa a manetta, abbiamo ”smongolato”… Noi siamo il Chieri ’76!

Valentina Torrese
Un episodio che ricordo vividamente è legato alla trasferta a Soverato. Ricordo me e le mie compagne in aereoporto a Lamezia, distrutte, affamate, tutte sudate, con ancora addosso pantaloncini, calzettoni e maglia da gioco, che guardandoci negli occhi, nonostante la disperazione di aver perso l’aereo dopo una partita infinita e giocata fino all’ultimo, sorridevamo perché sapevamo che eravamo insieme e insieme avremmo condiviso la stessa sorte di restare lì e che in qualche modo alla fine ce l’avremmo fatta.

Vivi Goes
Ricordo la partita del debutto con Filottrano. Io non parlavo ancora italiano, e quando Max mi ha chiamato per farmi entrare mi ha fatto un discorso lunghissimo di cui non ho capito una parola! Dopo la partita mi sono sentita veramente parte di una famiglia e ho iniziato a sentirmi italiana.
Non posso non ricordare anche la mia piccola tifosa Lucrezia, che incarna un po’ tutte le cose belle che sono per me Chieri.

Ylenia Migliorin
Ridurre questa stagione a un ricordo soltanto non è un compito facile… Quello che mi viene in mente di molto rappresentativo è il nostro calendario FENERA CHIERI 2016. Penso che più di ogni altra cosa, metta INSIEME tutte le persone, i valori e le passioni di questa realtà chiamata Chieri ’76. E’ un bel ricordo, che resta nel tempo, e tutte le volte che lo avrò tra le mani mi ricorderà quante persone ci hanno aiutato a rendere quest’anno una bella esperienza di vita.

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