Alfieri Santeramo: il bilancio della stagione
Autore: Lega Volley Femminile
9 Maggio 2006

A distanza di alcune settimane dal termine dei play-off scudetto e della Coppa di Lega per l’Alfieri Volley Santeramo, quali sono le tue sensazioni.

“C’è un pochino di rammarico su tutti e due i fronti, perché mi aspettavo di poter andare avanti su uno di essi. Guardando all’inizio dell’anno non era plausibile tutto ciò, ma vedendo la condizione fisico-tecnico con la quale siamo arrivati a fine campionato mi sarebbe piaciuto chiudere con la ciliegina sulla torta una stagione splendida. Gara 3 dei play-off scudetto sarebbe potuta finire in un altro modo, o per lo meno avremmo potuto portare Pesaro al 5° set, giocandoci il tutto per tutto, e chiudere i play-off con l’epilogo giusto e non come abbiamo fatto noi. Ma certo non era facile, non tanto dal punto di vista pratico, quanto teorico, giocare contro la Scavolini. In Coppa di Lega invece sono veramente rammaricato per come abbiamo chiuso la stagione a Perugia, con una gara non degna rispetto alle ultime prestazioni e un rendimento non al 100% dal punto di vista tecnico. Un pochino, in questa circostanza, ci sono rimasto male, perché, dico sinceramente, volevo regalare l’Europa alla mia Società e portare a Santeramo un trofeo quale è la Coppa di Lega. “

– Rivedendo con il senno di poi la stagione 2005-2006 cosa ti senti di dire.

“Una grandissima stagione da incorniciare, con il 99% di soddisfazioni ed un 1% di rimpianto per le ultime partite di Pesaro e Perugia. Questo però non è poco, in quanto giocare le partite più importanti lontano da casa non ci ha permesso di usufruire di quella spinta in più rappresentata dal Palacoper e dal nostro magnifico pubblico. Penso comunque che nel nostro ambiente, società e tifosi, ci sia stata la soddisfazione più totale. “

– Quanti sassolini dalle scarpe ti sei tolto in questa stagione, visto che, tanti degli add! etti ai lavori, davano Santeramo per spacciata sin dall'inizio del campionato.

“Secondo me i sassolini tolti dalle scarpe forse sono tre. 1) Qualcuno metteva in discussione la Società Alfieri e questa invece ha dimostrato di essere una Società già pronta per lottare per i vertici del campionato. 2) Qualche altro metteva in discussione le giocatrici e queste invece hanno dimostrato di saper mettere in difficoltà qualsiasi squadra. 3) E qualcuno poteva mettere in discussione il mio lavoro, anche se vi era la stima della maggior parte delle persone, per quello che poteva essere il mio primo campionato di A1, e in tal senso credo di aver ripagato la fiducia che la Società Alfieri mi ha sempre dato. “

– Quali immagini useresti per racchiudere il momento più difficile e quello più bello della stagione.

“Il momento più difficile l’ho vissuto nella settima giornata di andata, quando a Santeramo il Tortolì conduceva per 2-0. Secondo me è stato quello il momento più difficile nel contesto della gestione. In tal senso ho dovuto trovare il coraggio di prendere delle decisioni forti che in quel momento ritenevo giuste e che comunque hanno ripagato in quella giornata e nel resto della intera stagione. Il momento più bello, invece, è rappresentato dagli abbracci che ci sono stati al termine di una serie di gare, e questi me li rivedo tutti, con i miei amici, i miei tifosi, ma soprattutto con i miei dirigenti. “


– Lorenzo Micelli, tu rappresenti la vittoria più bella per il direttore sportivo dell’Alfieri Volley, Donato Sirressi, colui che più di tutti ha creduto in te e ti ha voluto fortemente a Santeramo.

“Donato, secondo me, è stato ed è un grande direttore sportivo perché ha capito subito quale è l’obiettivo di una squadra. Si, puntare su di me è stato, a mio parere, importante per la Società, la quale ha permesso che portassi con me le persone giuste, come Davide Mazzanti e Matteo Bestini, per lavorare con professionalità e ! serenitE0. Credo che nello sport sia fondamentale partire da uno staff tecnico composto da persone come quelle citate prima e da professionisti come il dott. Michele Cardinale (responsabile staff medico) , il dott. Michele Pugliese (medico sociale) e Filippo Paradiso (fisioterapista) , in quanto, attraverso il lavoro, la professionalità e le capacità di ognuno, tutta la squadra può esprimersi al meglio e lavorare, con l’appoggio e la fiducia della società e l’ambiente, in piena armonia e serenità, e, in tal senso, raggiungere gli obiettivi prefissi. “

– Dal tuo arrivo a Santeramo ad oggi cosa è cambiato in te, ma soprattutto quanta santermanità oggi vive in te.

“Mah! Ho conosciuto tanti amici! Santeramo mi è entrata subito nel cuore e mi rimarrà nel cuore anche grazie a queste persone. Ma il lavoro è lavoro, e qui bisogna un pochino alzare le mani e ragionare un po’ meno con il cuore e un po’ più con la testa. Penso che Santeramo in questo momento possa essere la mia seconda città, la mia seconda casa: l’ambiente dove, più di tutti, rispetto alle altre città dove ho allenato, è riuscito a trasmettermi emozioni sul piano umano. A Santeramo ho allacciato amicizie non solo con coloro che vivevano a stretto contatto con la società e la squadra, ma anche con tanta altra gente che con il volley ha poco in comune. Il bellissimo rapporto che si è instaurato poi con i dirigenti e con i tifosi sono elementi che faranno sempre parte di me. “

– Concordi con chi afferma che l’Alfieri Volley Santeramo e Lorenzo Micelli (coadiuvato da Davide Mazzanti e Matteo Bertini) siano stati le autentiche rivelazioni di questa stagione agonistica?

Penso proprio di si. Basta andare a leggere i giornali e quanto scritto sui siti internet di volley nel mese di settembre e ad inizio stagione per capire che i play-off scudetto, in un certo qual modo, rispecchiano quelle previsioni e che, allo stesso tempo, sempre in riferimento ad esse, noi possiamo ritenerci l= 2autenti ca rivelazione della stagione. Le soddisfazioni ce le siamo levate e credo che il merito sia da condividere tra Società, staff tecnico, staff medico, tifosi, sponsor e la città di Santeramo.


– Sono in tanti a chiedersi quali colori vestirà il futuro di Lorenzo Micelli: bianco-azzurro o semplicemente azzurro “nazionale” ?

“Sicuramente il discorso con la nazionale, che potrebbe vedermi ricoprire un altro incarico all'interno di essa, è un discorso aperto e conto di prendere delle decisioni in merito quanto prima. Altrettanto sicuro è il fatto che non lascerei Santeramo per un altro club di A1, ma solo ed esclusivamente per i colori della “nazionale italiana” che vedrebbe il mio ruolo, all'interno di essa, incompatibile con quello di allenatore di un club” .

 

– Quale è il consiglio che dai a quelle atlete restie nel voler giocare in una squadra del Sud e agli sponsor restii nel voler investire in una società del sud come l’Alfieri Volley Santeramo.

“Io penso che abbiamo dimostrato in questa stagione che lavorare al sud è facilissimo, perché le società, o per lo meno questa società ci ha messo il cuore e l’anima per lavorare bene. In tal senso penso che ci possano essere altre realtà. Per quanto concerne le atlete restie nel voler giocare al sud, l’Alfieri Volley e Santeramo, con il loro modo di fare e per le qualità che le contraddistinguono sono riuscite a far cambiare idea a tutte coloro che inizialmente avevano dei dubbi: atlete che si sono legate a queste realtà al punto da non voler più andar via o che a malincuore hanno accettato di farlo, oppure sono rimaste in zona a giocare. Per quanto concerne gli sponsor credo che essi si debbano legare alla squadra non solo per l’immagine della pallavolo, ma anche per la permanenza della pallavolo. Secondo me l’avvicinarsi di uno sponsor ad una squadra non deve essere messo solo in relazione della propria immagine, ma gli stessi sponsor si devono appassionare alla pallavolo e legars! i ad ess a, alla società, non per una sola stagione, questo per poter dare continuità e soprattutto poter approntare una progettazione nell'arco di più anni per raggiungere obiettivi importanti. “


– Quanto la Pallavolo Italiana ha bisogno di una società e di una realtà quale è l’Alfieri Volley e Santeramo.

“La pallavolo italiana ha bisogno di Santeramo innanzitutto geograficamente, perché rappresenta un polo per la Puglia e per l'intero Sud Italia, visto che attualmente è l'unica realtà di A1 femminile presente. Un polo che attira le giovani atlete che si avvicinano per emulare le campionesse e punta a lavorare sui settori giovanili. Un punto di riferimento ci vuole. Credo che l’A1 sia un ottimo punto di riferimento. Venire a vedere la Togut, la Piccinini a Santeramo fa piacere e in tal senso abbiamo avuto moltissimo pubblico. Ciò significa che è di grande interesse e porta avanti un movimento. Inoltre speriamo che nei prossimi anni possano arrivare a giocare a Santeramo gente del calibro di Kilic, Togut ecc. in modo tale la gente possa ammirarle anche in allenamento e non solo nelle altre squadre.


– In questa stagione Santeramo si è tinta di azzurro, sia per l'organizzazione affidata all'Alfieri Volley della All Star Game, sia per la convocazione in nazionale di Monica Marulli che per la presenza in alcuni collegiali della nazionale giovanile di atlete Alfieri quali Imma Sirressi e Victoria Orsi Toth (cresciute nel vivaio bianco-azzurro) .

“Questo è un altro grande merito e una splendida conquista della Società Sportiva Alfieri Volley Santeramo che, ancora una volta ha dimostrato di saper organizzare in grande stile eventi importanti, di saper valorizzare le proprie atlete e di saper puntare sul settore giovanile, un autentico fiore all'occhiello dell'Alfieri Volley e punto di riferimento per l'intero movimento pallavolistico giovanile in Puglia. “

– Che sia una riconferma o un arrivederci cosa Lorenzo Micelli porterà dentro di se ! di quest a esperienza stagionale e cosa, eventualmente, lascerebbe a Santeramo.

“Usando il condizionale, porterei via un'esperienza grandissima fatta in campo e una grandissima esperienza umana con le persone e con tutti gli addetti ai lavori. Una Società composta da uomini veri, da amici prima ancora che dirigenti. Lascerei un'impostazine alla società che è una impostazione dettata dalla nostra esperienza di puntare su un lavoro di equipe. Sicuramente, dovessi andar via, lascerei tutto ciò in eredità, facilitando il compito a chi eventualmente potrebbe arrivare dopo di me. “


 

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