Volley Millenium per il sociale: l’attrezzatura donata è arrivata alle pendici del Kilimangiaro
Autore: Banca Valsabbina Millenium BS
21 Maggio 2025

Grazie alla collaborazione con “Let’s Keep The Ball Flying” e al supporto del partner comune “Multilumix”, Volley Millenium ha regalato materiale e attrezzatura tecnica in alcuni villaggi della Tanzania. Il GM di Volley Millenium, Emanuele Catania: “Vogliamo adottare una squadra per la prossima stagione. La raccolta fondi è già partita”.

 

Cosa possono fare alcuni palloni, delle reti e un po’ di materiale tecnico in alcuni villaggi della Tanzania? Usare la pallavolo per generare un impatto positivo nei paesi più poveri del mondo, supportando nel concreto le comunità e ispirando nuove generazioni di tifosi e appassionati, è l’obiettivo di “Let’s Keep The Ball Flying”, la prima fondazione mondiale di pallavolo.

Insieme a questa associazione e grazie al supporto del partner comune “Multilumix”, digital creative agency bresciana che collabora con Millenium da più di sette anni, Volley Millenium ha donato attrezzatura e materiale tecnico ai bambine e alle bambini di alcuni villaggi tanzaniani.

Ma l’impegno di Volley Millenium non si conclude con il termine del viaggio. Per continuare a “far volare la palla” sostenendo progetti di formazione e sviluppo sociale nei paesi più indigenti, la società del presidente Roberto Catania ha già in cantiere altre idee, raccolte fondi (che chiamano in causa anche i partner e gli sponsor societari) e numerose progettualità. Il sogno è adottare una squadra, fornendo un supporto concreto e continuativo a chi ne ha più bisogno per sviluppare le proprie capacità, rimanere attivi e in salute e costruire un senso di comunità e appartenenza.

“Quando ho conosciuto Lesley De Jonge, fondatore di LKTBF, sono rimasto molto colpito dal suo progetto e dall’incredibile passione che ho visto nei suoi occhi – sono le parole di Emanuele Catania, General Manager di Volley Millenium Brescia -. Insieme a Viola Tonello, mi ha raccontato del loro viaggio nell’estate 2024 e di quanto avrebbe fatto in Tanzania nel 2025. Ho capito che Millenium avrebbe potuto farne parte e dare una mano, supportando con aiuti materiali, ma anche portando persone competenti del settore, come allenatori e giocatori, per insegnare alle comunità a ‘costruire’ la pallavolo, nonostante le condizioni complicate. A volte, si ha una rete e una palla per 100 bambini, oppure non si ha una struttura al chiuso ma ci si arrangia come si può; qui parte un processo di formazione del personale sportivo locale. Inoltre a livello globale, il progetto ha testimonial importanti come Giulia Pisani, Britt Herbots, Kimberly Drewniok, Ciara Michel e tanti altri; alcuni dei quali hanno aderito al ‘the 1% movement’, ovvero donano l’1% del loro salario ogni anno alla causa. Insomma, un progetto dal respiro internazionale, ma con una messa a terra molto concreta nel fare del bene attraverso lo sport che più amiamo. Siamo rimasti davvero colpiti, tanto che l’obiettivo, oltre a quello di aver già donato il materiale che è arrivato alle pendici del Kilimangiaro, è quello di, insieme a LKTBF, adottare una squadra in Tanzania per la prossima stagione. È già partita una raccolta fondi interna che si concretizzerà martedì 27 maggio con un business lunch fra gli sponsor Millenium presso il ristorante Nuovo Nando di Brescia (ringraziamo Paolo Zadra per l’ospitalità), il cui ricavato permetterà di avere fondi sufficienti per avere una ‘Millenium Tanzania’”.

“Pallavolo oltre i confini, oltre la cultura, oltre la lingua – è il commento di Davide Andreoli di Multilumix, che ha partecipato in prima persona al viaggio solidale in Tanzania -. Una stessa passione unisce chi ama lo sport e, con ‘Let’s Keep The Ball Flying’, questo è stato possibile. Donare attrezzatura e conoscenza o adottare un team sono alcune delle attività e iniziative concrete che, in Tanzania, si sono avverate in questi 10 giorni. Si tratta del progetto ‘GURU’ (Gear Up Rise Up) che ha portato Millenium in Africa e, con bambini, ragazzi e coach, a dar vita ad un movimento pallavolistico e mantenerlo unito in una community globale”.

 

Foto Milene van Arendonk

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