
U.S. Esperia Cremona
28/05/2025
Comunicazione ufficiale del 28 maggio 2025
Dopo un periodo di attente riflessioni, con grande senso di responsabilità, U.S. Esperia comunica ufficialmente che non prenderà parte al prossimo ...
LeggiIl dibattito è più vivo che mai: la Nazionale di volley femminile è da rifondare? Come può un movimento così numeroso e di alta qualità – come dimostrano i risultati a livello di Club – esprimere una squadra che alle recenti Olimpiadi di Rio ha racimolato una sola vittoria su cinque incontri? Il Club Italia è un progetto vincente e ha senso continuare nella stessa direzione? A questi interrogativi ha tentato di rispondere la Gazzetta dello Sport, che prendendo spunto dalla lettera che il presidente federale Carlo Magri ha inviato a tutti i Club e in cui ha minimizzato il fallimento delle azzurre di Bonitta, ha raccolto alcuni pareri autorevoli sul tema.
Dopo le dichiarazioni del presidente di Lega Mauro Fabris e del tecnico della nazionale olandese Giovanni Guidetti, i quali hanno messo in discussione le scelte fatte prima e durante olimpiadi brasiliane, ecco quelle di Angiolino Frigoni, ex allenatore della nazionale italiana e, insieme a Julio Velasco, tra i primi promotori del progetto Club Italia: “Secondo me il Club Italia non va fatto con ragazze troppo giovani, perché quando sono troppo giovani non si sa che futuro potrebbero avere. E soprattutto bisogna vedere se sono all’altezza della competizione di A1”.
“Io non sono d’accordo con la diminuzione delle straniere – continua Frigoni – perché secondo me i migliori risultati che hanno ottenuto sia la Nazionale maschile che la Nazionale femminile sono arrivati proprio quando c’erano gli stranieri, che aumentano il livello del Campionato e creano competitività. Non è che si possa garantire il posto a dei giovani solo perché sono italiani. Devono essere italiani e buoni, non solo italiani. I migliori risultati – ribadisce l’ex ct – della Nazionale femminile ci sono stati quando nel Campionato Italiano c’erano molte, o le migliori, straniere”.