La nuova stagione della CDA Volley Talmassons è alle porte e tra i volti più attesi c’è quello di Beatrice Molinaro. La centrale friulana, dopo diverse esperienze in giro per l’Italia, è tornata nella sua terra per indossare di nuovo la maglia della CDA. In questa intervista ha raccontato come sta vivendo la preparazione estiva, le ambizioni personali e di squadra, e qualche curiosità della sua vita fuori dal campo.
Come sta andando questa fase di preparazione? Quali sono le prime sensazioni con il gruppo?
“La preparazione procede bene. In questo momento stiamo lavorando molto sull’aspetto fisico, con tre-quattro sedute in palestra a settimana, alternate al lavoro tecnico con la palla. Le sensazioni sono molto positive: il gruppo è affiatato, in palestra ci alleniamo con serietà e anche le ragazze più giovani stanno dimostrando grande motivazione e voglia di crescere. Ora l’obiettivo è ritrovare il ritmo partita e i giusti meccanismi, visto che la squadra è completamente nuova e già dalla prossima settimana inizieremo a testare il lavoro nelle prime amichevoli”.
Sei tornata “a casa”. Che aspettative hai per questa stagione di Serie A2?
“Dopo tanti anni in giro per l’Italia sono felice di essere tornata in Friuli. Ho sentito subito grande affetto, e non vedo l’ora che inizi il campionato per vivere anche l’emozione del sostegno del nostro pubblico. A livello personale voglio dare il massimo, aiutare la squadra anche dal punto di vista emotivo e mentale e continuare a migliorarmi in tutti i fondamentali”.
La CDA parte tra le favorite. La pressione può diventare una spinta in più?
“Sappiamo che siamo considerate tra le squadre da battere e la società ha dichiarato chiaramente i suoi obiettivi. Tornare in Serie A1 sarebbe un sogno, ma non dobbiamo trasformare questa ambizione in ansia. Deve essere, al contrario, uno stimolo quotidiano: partita dopo partita, senza farsi condizionare, ma usando questa motivazione come carburante”.
Cosa significa per te rappresentare di nuovo la tua regione?
“È molto bello, mi riporta agli inizi della mia carriera e mi fa rivivere il percorso che ho fatto fino ad oggi. Rappresentare il Friuli e una società ambiziosa come la CDA mi riempie di orgoglio”.
Hai dei rituali scaramantici prima delle partite?
“Non ho gesti particolari, anche se sono una persona scaramantica. Curiosamente questa abitudine l’ho sviluppata proprio da quando ho iniziato a giocare a pallavolo”.
Fuori dal campo, quali sono le tue passioni?
“Di recente ho riscoperto la lettura e mi piace molto aggiornarmi anche in ambito psicologico, visto che mi sono laureata in psicologia. Amo la musica – ogni estate cerco di andare ad almeno due concerti – e adoro cinema e serie tv”.
C’è una giocatrice che ti ha ispirata?
“Non ho un modello unico, ma ammiro diverse atlete per qualità tecniche e forza mentale. Tra tutte Miriam Silla e Sarah Fahr: quest’ultima, in particolare, è un esempio per il percorso che ha affrontato e per la sua umiltà, nonostante le tante vittorie”.
Qual è la partita che non dimenticherai mai?
“Gara 2 della finale playoff a Mondovì contro Macerata e, ovviamente, il mio esordio a Cuneo”.
Se non fossi diventata una pallavolista, cosa avresti fatto?
“Probabilmente la psicologa, ed è quello che spero di diventare quando chiuderò la carriera”.
Un film e un libro che ti rappresentano?
“Film direi Inception, mentre tra i libri scelgo Orgoglio e pregiudizio, che adoro da sempre”.
Una meta che sogni di visitare?
“Non amo volare, ma mi piacerebbe visitare l’Africa o il Sud America, come Cile o Perù. Allo stesso tempo mi attirano molto anche i Paesi nordici”.
Tre aggettivi per descriverti?
“Direi simpatica, testarda ed empatica”.