Club Italia in Serie A1 e settori giovanili delle Società: un esperimento riuscito, un costante impegno premiato. Dal Campionato 2015-16 sono usciti i nuovi talenti per la Nazionale che i Club lanceranno nel 2016-17
Autore: Lega Volley Femminile
9 Giugno 2016

Anche nella stagione 2016-17 il Club Italia giocherà in Serie A1. L’esperimento, unico caso al mondo, della stagione da poco conclusa – proposto dalla Fipav e accolto dalla Lega e i suoi Club – si è rivelato vincente e sarà riproposto nel prossimo Campionato. Le giovani azzurre hanno suscitato il forte interesse degli appassionati e l’attenzione dei media nazionali. E hanno portato a termine un Campionato più che dignitoso, ben al di sopra della quota salvezza. Molte delle giocatrici del Club Italia hanno evidenziato un rapido miglioramento, favorito – come sottolineato a più riprese dal ct della Nazionale, Marco Bonitta – “dall’aver disputato un Campionato di alto livello” grazie al confronto con squadre molto forti, composte da campionesse italiane e straniere, su cui i Club di A1 hanno investito molto lo scorso anno facendo diventare la Serie A italiana, come ha riconosciuto recentemente il neo allenatore della Pomi Gianni Caprara, “il torneo il cui livello medio è probabilmente il migliore al mondo”. Ne è chiara dimostrazione il fatto che lo stesso Bonitta, di azzurrine, ne ha portate molte con sé in Nazionale. Ben quattro atlete del Club Italia hanno fatto parte della spedizione azzurra che a Tokyo ha conquistato il pass olimpico: Anna Danesi, Paola Egonu, Ofelia Malinov e Alessia Orro. E altre ‘azzurre’ vestiranno la maglia della Nazionale nel corso del World Grand Prix: per la prima tappa in Brasile sono state convocate anche Anastasia Guerra e Ilaria Spirito.

La crescita tecnica delle atlete del Club Italia è stata subito valorizzata dalle Società di Serie A1: l’Imoco Volley Conegliano Campione d’Italia ha ingaggiato Danesi e Malinov, mentre Guerra difenderà i colori della Pomì Casalmaggiore Campione d’Europa; Sofia D’Odorico, capitana delle azzurrine nello scorso Campionato, giocherà a Novara, mentre calcheranno nuovamente il tappeto rosa e viola del PalaYamamay Spirito e Beatrice Berti, ma con la maglia della Unendo Yamamay Busto Arsizio. Quasi la metà del roster del Club Italia 2015-16, dunque, sarà protagonista in A1 con Club di prima fascia. Ed è facile intuire che altri talenti azzurri seguiranno la stessa strada nelle stagioni a venire.

D’altra parte i Club di Serie A investono da sempre nelle giovani italiane, come dimostrano i numerosi casi di ragazze che dai settori giovanili – veri e propri serbatoi nazionali – vengono catapultate nell’olimpo della Serie A. La stessa Ilaria Spirito è uno dei fiori all’occhiello del settore giovanile di Busto Arsizio, che ha sfornato negli ultimi anni anche Alice Degradi, Vittoria Prandi e Giulia Angelina. Una delle trascinatrici dell’Italia a Tokyo è stata senza dubbio Miriam Sylla, cresciuta tra Villa Cortese e Bergamo. La Foppapedretti in più occasioni ha fatto esordire in A1 atlete del proprio settore giovanile: tra le altre, Laura Melandri, Sara Loda, Federica Tasca e più recentemente Benedetta Mambelli. E poi ancora Francesca Bosio, palleggiatrice della Igor Gorgonzola Novara e nel giro delle Nazionali juniores, maturata in B1 tra Busto e Novara. O Camilla Mingardi, da Bergamo a Busto e infine in A1 con la Metalleghe Sanitars Montichiari. Infine Chiara De Bortoli, in A1 con l’Imoco Volley Conegliano dopo il triennio a San Donà, società con cui le pantere hanno stretto una partnership sulle giovanili. E Virginia Poggi, dal 2013 alla Nordmeccanica Piacenza e cresciuta a Rivergaro.

La presenza del Club Italia in Serie A1, e dunque il conseguente allargamento del Campionato di Serie A1 a 13 squadre, ha richiesto nella scorsa stagione alle Società un notevole sforzo: la Regular Season, durata poco più di 4 mesi, estesa a 26 giornate anziché 22, il calendario saturo anche per gli appuntamenti internazionali e di Coppa Italia, i frequenti turni infrasettimanali e i Play Off Scudetto compressi in 20 giorni. Un sacrificio, tecnico ed economico, dimenticato spesso da troppi, che i Club hanno sostenuto e gli appassionati e i tifosi hanno sopportato perché finalizzato alla crescita del movimento e in particolare della Nazionale in vista delle Olimpiadi di Rio. Ma da ripetere, per le Società di Serie A, senza modificare le regole vincenti che hanno dato risposte trionfanti per la Nazionale e i Club.

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