Terre Verdiane Volley Fontanellato: la preparazione del ds Marghe Fabbri. Suda il doppio e punta all’equilibrio
Autore: Lega Volley Femminile
31 Agosto 2012

Per Margherita Fabbri la prima preparazione atletica da dirigente, dopo un ventennio da giocatrice, richiede il medesimo impegno, le stesse fatiche, con dosi raddoppiate, perché gli aspetti che deve seguire nel dettaglio sono molteplici e non si limitano, come un tempo, ai soli allenamenti.

La sua maglia numero 14, che ancora indossa per risoluzione comune, assunta il giorno del raduno da staff tecnico, atlete e club, è così inzuppata ugualmente di sudore, come se fosse sottoposta alle grinfie di coach Marco Botti, dei suoi assistenti Alberto Raho e Davide Zanichelli e del preparatore atletico Adriano Guareschi.

A impregnarla, dopo una settimana dalla ripresa autentica dell’attività, ci sono l’organizzazione del trasferimento a Fidenza, dei quattro giorni del tradizionale e originale ritiro sulla riva del Grande Fiume Po, appena cominciati, delle amichevoli, i rapporti con allenatori e giocatrici da tessere quotidianamente, i contatti con sponsor e istituzioni da estendere e, come se non bastasse, il problema caldo del probabile slittamento dell’avvio di Serie A2 per la mancanza dei transfer delle atlete straniere extracomunitarie.

“La conclusione della Lega Pallavolo Serie A Femminile, nel caso in cui la federazione internazionale non conceda deroghe, di disputare ugualmente, senza extracomunitarie, il primo turno di Coppa Italia come previsto il 23 e il 30 settembre e di spostare l’inizio del campionato dal 7 al 21 ottobre, con partenza dalla terza giornata e due recuperi da fissare successivamente, ci accontenta a metà. Se da un lato, il principio regolare della Coppa ci fa entrare giustamente in clima agonistico piuttosto che continuare a giocare amichevoli, dall’altro – commenta il direttore sportivo verdiano – il probabile posticipo della Serie A2 di due settimane ci mette in difficoltà nell’immediato come programmazione atletica, lasciandoci venti giorni di vuoto, che sono un’enormità, e poi durante la stagione nella concentrazione, in almeno due settimane, di tre gare da giocare una ogni tre giorni da recuperare, pure con problematiche logistiche”.

Un pensiero in più per chi è indaffarata a far decollare, insieme agli altri appassionati che si sono prodigati per far restare in Lega Pallavolo Serie A Femminile, dopo il sorprendente nono posto del debutto, quella che attualmente è la massima espressione della pallavolo parmense, il Terre Verdiane Volley, senza disperdere quanto creato negli anni dai loro predecessori, nella stagione forse più difficile, in un periodo di gravissima congiuntura.

“Stiamo facendo il nostro, avvalendoci anche dell’esperienza della precedente dirigenza. Ora ci aspettiamo attenzione, in termini di contributi, di qualsiasi entità, soprattutto economici ma non solo, dal tessuto imprenditoriale provinciale e dalle istituzioni, per custodire e sviluppare questo importante patrimonio sportivo”, sottolinea la Fabbri, la quale illustra come la decisione di traslocare a Fidenza, non soltanto il campo ufficiale da gioco dal Palaliabel di Salsomaggiore, ma pure il soggiorno di giocatrici e allenatori da Fontanellato, dove il progetto sportivo è nato, sia da inquadrare in quest’ottica.

“Perché Fidenza è il maggior centro del territorio di cui portiamo il nome e, oltretutto, vanta una tradizione pallavolistica con la mitica Fulgor, che un ventennio fa assurse alla Serie A1 insieme a un’interessante attività giovanile dai numeri importanti. Non ci dimenticheremo di Fontanellato, dove – spiega il ds del TV Volley – continueremo a svolgere un paio di allenamenti settimanali, ma neppure degli altri paesi verdiani, che coinvolgeremo con le nostre iniziative, dovendo esportarne nome ed eccellenze in giro per l’Italia. A Polesine, per esempio, come ogni anno, da giovedì saremo in ritiro”.

Dalla pianificazione e dalla strutturazione societarie all’impostazione puramente tecnica. Le due prospettive possono sembrare distanti, ma non lo sono, in un sodalizio come il Terre Verdiane, il quale per scelta ha valutato di puntare su un gruppo italiano, eccetto la brasiliana, ormai naturalizzata, Luciana Do Carmo.

“La nostra esperienza ci dice che i buoni campionati di Serie A2 si disputano trovando l’opportuno equilibrio, la giusta alchimia nel gruppo, non con i nomi altisonanti di ragazze che vengono dall’estero. In Italia abbiamo tantissime brave giocatrici da valorizzare, alcune delle quali hanno già un determinato bagaglio, altre giovani in rampa di lancio, altre ancora da consacrare. In un contesto collettivo di contrappesi e di armonia, Luciana, tra l’altro la più navigata dell’organico dopo il mio abbandono per qualità tecniche e umane, è la straniera, se ancora si può definire così, ideale”, approfondisce Margherita Fabbri, dall’alto della sua conoscenza sui campi, sottolineando come l’inserimento delle tre giovanissime Under 19, vada in questa direzione: ”Ognuna di loro, tra l’altro, ha talenti che già si sono messi in mostra. Tutte e tre, quando avevano sedici anni, hanno già disputato la Serie B2. La parmigiana Michela Musiari, il secondo libero, un anno fa è stata campionessa italiana di beach. Per come le sto vedendo in questi primi giorni di preparazione, hanno una voglia incredibile di assimilare per crescere. Potrebbero avere i loro spazi, se continueranno a tenere alto il livello di attenzione e applicazione a ritmi che per loro, finora, erano sconosciuti”.

A chi le domanda se sia contenta della prima squadra assemblata da direttore sportivo, lei risponde affermativamente, con la postilla di una riflessione per nulla scontata. “Sono soddisfatta, perché non è facile, in questo mondo, riuscire a mantenere quattro giocatrici del sestetto titolare della stagione precedente. Significa tanto – pone l’accento la Marghe – per la bontà del progetto e dei rapporti umani instaurati. Se non fosse stato per le impietose logiche del volley mercato, a rimanere sarebbero state anche di più”.

L’ultima richiesta è conseguente, naturale, immediata: dove vuole arrivare il Terre Verdiane con questa rosa? “Non è nel nostro stile fare proclami eclatanti. Siamo convinti di aver allestito un gruppo che, grazie alla competenza del nostro staff tecnico, davvero unico, possa centrare innanzitutto l’obiettivo primario del mantenimento della categoria e, poi, possa giocarsela – annota il neo ds – con quasi tutte le squadre del campionato per ripetere l’exploit del nono posto di un anno fa, magari, chissà, se saprà trovare gli stimoli opportuni, facendo anche un po’ meglio”.

L’equilibrio di Margherita Fabbri, quello con cui – lei lo insegna – ce la si fa in Serie A2, amalgamando buone e discrete attitudini, senza affidarsi al singolo fenomeno.

Visualizza sponsor