“Consu e Londra”, il diario olimpico di Consuelo Mangifesta. Day 3
Autore: Lega Volley Femminile
31 Luglio 2012

L’attesa è snervante anche per chi, come me, la partita deve semplicemente commentarla. Quando mi occupavo di volley giocato odiavo dover attendere interminabili ore prima di affrontare un match importante. Pensavo di perdere, nel corso della giornata, le energie necessarie per poter vincere. Sarei curiosa di sapere com’è per le ragazze di Barbolini l’attesa all’interno di un villaggio olimpico. Sarà lento come lo era il mio? Io stavolta ho deciso di ammazzare il tempo persa per le stradine di Covent Garden, e non è stato niente male. Raggiungere Earl’s Court, l’impianto che ospita il volley maschile e femminile, è diventato un gioco da ragazzi, solo poche fermate da Westminster.

In attesa di vedere le nostre all’opera con il Giappone, provo a documentarmi su quelle che potrebbero (si spera) essere le nostre avversarie fra qualche giorno. Usa e Brasile si stanno prendendo a pallate ma le americane danno l’impressione di avere una marcia in più. La Hooker, nostra vecchia conoscenza, mette in mostra tutte le sue doti fisiche. Se avesse continuato a giocare in Italia mi avrebbe fatto divertire. Ma lei ha preferito non affezionarsi troppo al nostro campionato. Pazienza, mi accontento di vederla protagonista a Londra, mentre trascina la sua nazionale verso la vittoria contro Sheila e compagne. Zè Roberto, tecnico del Brasile, è sconsolato. Non gradisce la sconfitta ma l’accetta sportivamente. Del resto ogni tanto deve pure succedere. Spero non a noi!

Una birra ha sempre un sapore particolare se la sorseggi dopo una vittoria. Lo pensavo allora, quand’ero atleta, e lo penso oggi da tifosa. E così mi ritrovo, in compagnia di alcuni amici seduta in uno dei pochi ristoranti ancora disponibili ad accoglierci, a commentare la seconda importante vittoria delle nostre azzurre contro le quotate nipponiche che hanno provato a vincere ma senza successo. Ha vinto l’Italia di Massimo, quella determinata e combattiva.

Un risultato importante maturato alla fine di una partita equilibrata dove a tratti ho fatto fatica a riconoscere quale fosse l’Italia e quale il Giappone. Difese e contrattacchi asfissianti che hanno finito per rendere la gara di oggi la più divertente da seguire. Applaudo tutte, indistintamente, perché stasera, oltre il resto, ci voleva cuore. Ed io l’ho sentito battere forte… anche dalla mia postazione lontana. Si dice sempre che in campo ci vanno le atlete e ci mancherebbe, ma se non ci fosse un gran condottiero probabilmente alcune battaglie potrebbero finire male. E invece stasera, proprio quando sembrava che le cose si stessero complicando, Barbolini ne ha inventate un paio delle sue con la Rondon gettata in campo per il muro (che ha preso) e la Piccinini chiamata ad attaccare gli ultimi 2 difficilissimi palloni. Non me ne vogliano le altre ma a loro il mio abbraccio va ancora più forte.

Consuelo

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