Terre Verdiane Volley: Capitan Anbeta Rania oltre il vortice della crisi, “soprattutto per il nostro coach”
Autore: Lega Volley Femminile
13 Dicembre 2012

Nel mare tempestoso delle difficoltà, in mezzo al vortice di onde che paiono insormontabili, in cui il veliero del Terre Verdiane Volley, con sei sconfitte consecutive, si è inturbinato, in piena lotta salvezza, è Capitan Anbeta, al secolo Valentina Rania, che cerca di individuare la rotta per uscirne.

Nel mulinello salernitano di Sala Consilina, domenica scorsa, lei, da sicura ed esperta schiacciatrice-ricettrice, con dodici punti, di cui quattro a muro, e buone percentuali in ricezione, ha cercato di far cambiare direzione al vascello, consapevole di non aver personalmente contribuito fino in fondo, di non essere immune da responsabilità.

”I problemi tecnici ci sono, è indubbio, ma ci sono partite in cui, come in Campania, finiamo l’energia. Capita che, se commettiamo un errore, ci sciogliamo e ne compiamo altri, senza aver la forza di reagire. Il Puntotel, si è visto, non era più forte di noi. Fino al terzo set siamo stati in partita, poi – riferisce la Vale – si è verificata proprio questa situazione. Domenica dal tanto ero delusa ho perso le parole, perché avevo una voglia incredibile di vincere e ci credevo, malgrado anch’io abbia commesso i miei errori. E’ una realtà difficile da spiegare, seppur si sia già detto tutto. Non saprei cosa aggiungere”.

Il condottiero verdiano, però, ci prova, ammettendo il timore di essere scontata, perché le cause sono note e più volte sono state ripetute. Il racconto di questo maledetto principio di annata agonistica è risaputo. “Non ce ne va bene una. Fino a tre gare fa, non eravamo un gruppo, una squadra intendo, perché abbiamo dovuto superare tutte le difficoltà degli infortuni. Poi, quando lo siamo diventate, a Mazzano, con una bellissima prestazione, sul più bello, sul finire, mentre stavamo chiudendo il punteggio, è successo l’infortunio alla nostra palleggiatrice titolare, che – rinnova l’illustrazione Rania – ci ha costretto a ricominciare daccapo nell’organizzare il nostro sestetto. Un assetto in cui, dopo la partenza della centrale Chiara Lapi, siamo, in sostanza senza cambi, perché Giulia Decordi, che doveva essere il nostro primo cambio in posto due e in posto quattro, si vede costretta a giocare al centro”.

Sa che è altrettanto palese e ovvia la soluzione per districarsi dall’affanno e dal tormento. Non si inventa nulla nello sport, in qualsiasi disciplina, come nell’esistenza.
“L’unico modo per venirne fuori è ottenere il risultato di una vittoria. Un successo sono convinta che ci rilancerebbe alla grande. Abbiamo bisogno di un’affermazione, non solo per i punti in classifica, ma per darci la stura. Ci darebbe quella tranquillità che, per come lavoriamo, meritiamo, perché questa squadra – sottolinea, orgogliosa Valentina Rania – ha dei valori. Sembra quasi che li sprechiamo questi talenti. L’altra unica via è continuare nel lavoro in allenamento con determinazione, come del resto stiamo facendo. Non c’è bisogno di chissà quali alternative o cambiamenti”.

Trascurando l’analisi di ogni prossimo avversario all’orizzonte del ciclone, al di là dei frangenti e dei flutti contro cui ci si scaglia.
“Fra tre giorni andiamo a San Casciano, in Toscana. Non lo conosco, nel senso che, ormai, non guardo più le altre squadre. Penso solo alla nostra, come deve fare ognuna di noi. So solo che Il Bisonte gioca in una palestra molto difficile, con un tifo molto passionale, ma queste cose non ci devono far paura. Altrimenti ciccia, ragazze …” – fa risuonare Capitan Anbeta, che, prima di salutare e proseguire a cimentarsi con la vela da indirizzare, proclama l’orientamento: ”Mi dispiace e ci dispiace molto per Marco, il nostro allenatore, perché vive di emozioni e di sensazioni positive. Per l’affetto che nutro per lui, dopo tre stagioni ai suoi ordini, con questa maglia, mi piacerebbe davvero che la svolta giungesse il prima possibile. Non è giusto soffrire così”.

La ciurma verdiana non si è scomposta. Compatta, stretta al suo armatore, coach Marco Botti, veleggia per superare, al più presto, le onde ostili che l’avvolgono.

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