controinformazione – sulla sentenza Muzzioli: MA VOLLEYBALL.IT CI RICASCA
Autore: Lega Volley Femminile
16 Ottobre 2015

Noi apparteniamo a quella categoria di cittadini che pensano che le sentenze della Magistratura si accettano e non si commentano.

Quindi prendiamo atto della sentenza con cui il Giudice di Milano non condanna il Muzzioli di Volleyball.it a pagare i danni di immagine arrecati alla Lega Pallavolo Serie A Femminile, al presidente Mauro Fabris, a Patrizio Ginelli per molti anni in CdA e Vice Presidente pur in rappresentanza di Società via via diverse e alla Responsabile della Comunicazione Consuelo Mangifesta per i “giudizi astrattamente lesivi dell’onore e della reputazione”, così riconosce lo stesso Magistrato nella sentenza.

Per la Lega comunque la vicenda finisce qui. Tant’è che il CdA di Lega ha valutato di non ricorrere contro la stessa sentenza come la Legge avrebbe consentito. Infatti riteniamo che sia molto sottile, opinabile, labile il distinguo tra il sacrosanto diritto di critica – specialmente quando esso trascende, come nel caso del Muzzioli, in attacchi e aggressioni personali – e lo sconfinamento nella pura contumelia, nella denigrazione, nel mero disprezzo, nelle offese gratuite, nella calunnia, in danno della reputazione delle persone. Non a caso, nel merito, gli stessi Giudici, pure a Milano, si esprimono spesso in maniera contrastante tra di loro giudicando i fatti lesivi dell’altrui onore e reputazione. Lo stesso Magistrato che non ha condannato Muzzioli, nel maggio 2014 condannò “per diffamazione a mezzo stampa lesiva della reputazione e dell’onore” il giornalista Alessandro Sallusti solo per aver dato del “padrino” all’imprenditore Carlo De Benedetti.

Non commentiamo dunque il provvedimento del Giudice. Dobbiamo però constatare che Volleyball.it nel riportare la notizia sulla sentenza di Milano, pubblicando alcuni stralci della stessa, ricasca quantomeno – possiamo dirlo? – in un’informazione parziale. Guarda caso Volleyball.it non pubblica lo stralcio della sentenza in cui il Giudice non condanna la Lega a rimborsare le spese sostenute in giudizio dal Muzzioli. Egli ha infatti stabilito che “le spese del giudizio siano compensate tra le parti”. Normalmente se la domanda giudiziale viene considerata del tutto infondata il Giudice condanna chi la promuove, in questo caso la Lega, a risarcire la controparte per le spese della propria difesa a cui è stata costretta. Ma così non è accaduto in questa occasione. Di nuovo, lo stesso Magistrato che non ha condannato Muzzioli in primo grado, il 27 giugno 2015 condannò Luca Cordero di Montezemolo, all’epoca dei fatti Presidente della Ferrari, a pagare le spese processuali al giornalista Oscar Giannino portato dallo stesso Montezemolo in giudizio con l’accusa di diffamazione a mezzo stampa.

Evidentemente il Giudice non se l’è sentita nemmeno di ritenere del tutto infondate le nostre richieste.

La seconda parte della sentenza che Volleyball.it si guarda bene dal riprendere riguarda il passaggio in cui il Giudice, con una certa ironia, sottolinea come gli articoli di Muzzioli non si segnalino certo “per eleganza stilistica e per rigore sintattico”. Ma forse di questo dovrebbe preoccuparsi, se davvero fosse un organo attento custode della professione, l’Ordine dei Giornalisti che ha dato il tesserino al Muzzioli. Noi più sobriamente ci limitiamo ad avvisare i genitori del rischio per i loro bambini di capitare su un sito che storpia anche l’italiano.

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