IHF Volley Frosinone: microfoni a Valeria Zanin
Autore: Lega Volley Femminile
16 Marzo 2012

Valeria Zanin atleta veneta classe 1984 per 175 cm di altezza, da Pomezia si è trasferita a Frosinone come palleggiatrice titolare della IHF Volley.
Valeria racconta brevemente la sua esperienza da giocatrice e la sua stagione nel club di Presidente Iacobucci.

1. La tua carriera è iniziata molto presto, sei stata spesso lontano da casa, chi ti ha dato supporto in quei momenti?
La lontananza da casa è stata sicuramente un momento difficile da superare soprattutto perché ho iniziato a viaggiare dall’età di diciannove anni e stavo per affrontare il mio primo anno di serie A1. Indubbiamente il supporto maggiore l’ho avuto dalla mia famiglia che, da quando avevo 7 anni, mi ha sempre seguita e dato sostegno senza farmi mai pesare le difficoltà che incontravo man mano che crescevo”.

2. Quanto conta per un’atleta avere “la spinta” dei propri genitori?
La spinta dei miei genitori è stata fondamentale: senza di loro non avrei mai potuto realizzare i miei sogni. Fin da piccola ho sempre desiderato giocare a pallavolo e ancora oggi continuano ad incoraggiarmi e sostenermi nei palazzetti di tutta Italia. Insomma sono stati i miei primi tifosi! Credo che i genitori debbano capire cosa renda felici i propri figli non facendo mai mancare loro il lato critico ed il confronto.

3. Come sei cambiata dagli esordi ad oggi? Cosa hai guadagnato e cosa hai perso?
Dagli esordi sono cambiata molto: l’unica cosa che è rimasta invariata è la passione. In questi ultimi anni sono stata forgiata, se così si può dire, dai tanti infortuni che mi hanno coinvolta più dal punto vista mentale che fisico. Per un’atleta l’infortunio rappresenta un momento di vera difficoltà perché perdi la tua identità di giocatrice: essere costretti a rimanere lontani dai campi senza più giocare ti abbatte mentalmente e tornare a poter essere di nuovo una giocatrice diventa una sfida con se stessi. Sicuramente queste battute d’arresto hanno penalizzato fortemente la mia crescita sportiva che però ha conosciuto, attraverso la sofferenza, il mio lato più combattivo.

4. Girando l’Italia per lavoro quale città sceglieresti come meta?
Da buona veneta, prediligo il nord Italia come meta perché mi sento più a casa, però non saprei indicare una città nello specifico.

5. Come ti trovi in IHF Volley?
L’accoglienza all’IHF Volley è stata calorosa e cordiale: far parte di una società neo-promossa mi ha dato maggiori stimoli e voglia di rimettermi in gioco dopo l’infortunio al ginocchio dello scorso anno.

6. Cosa ti aspetti dalla fine di questo campionato?
Sono una ragazza molto ambiziosa, mi aspetto perciò di continuare a crescere e migliorarmi sia nel campo da gioco come nella quotidianità. Inoltre spero, assieme alle mie compagne, di poter concludere questo campionato nel migliore dei modi, visto l’impegno e la determinazione che mettiamo giorno dopo giorno.

7. Dopo sei sconfitte consecutive siete tornate alla vittoria, come vivi questo momento?
Dopo l’ultima vittoria casalinga, ho tirato un sospiro di sollievo perché era importante che ritrovassimo il giusto spirito combattivo e la tenacia che ci aveva contraddistinto in tutto il girone d’andata. Ricominciare la settimana di lavoro in palestra con il sorriso da energia e carica positiva a tutto l’ambiente che ci circonda.

8. Che voto dai a questa stagione in IHF Volley?
6 e mezzo.

9. Un commento sui prossimi match che portano alla chiusura di questa stagione agonistica?
Le prossime partite per noi saranno fondamentali: l’obiettivo sarà cercare di conquistare il maggior numero di punti tirando fuori la grinta e mantenendo alta la concentrazione fino alla fine del campionato. Nelle ultime partite casalinghe daremo sicuramente il massimo per ricambiare l’affetto di tutti i tifosi che ci hanno seguito in questa stagione, purtroppo, non sempre positiva.

10. Sei soddisfatta del tuo ruolo? E delle tue prestazioni in questa stagione?
Il mio ruolo mi da un sacco di soddisfazioni sia dal punto di vista sportivo che umano: l’alzatrice di una squadra deve saper entrare in contatto con tutte le giocatrici in modo da poter ottenere il massimo da ogni singolo ruolo.
Sono sempre molto critica nei miei confronti perché penso sempre di poter imparare e migliorare grazie agli allenamenti e alle partite: quest’anno l’obiettivo era tornare in forma cercando di portare la mia esperienza all’interno di un gruppo completamente nuovo e credo di esserci riuscita. Forse avrei potuto fare di più ma di sicuro la volontà e la passione sono sempre state parte di me.

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